Resa dell'Estonia e della Livonia | |
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Assedio di Riga (1710) | |
Tipo | trattato multilaterale |
Contesto | grande guerra del nord |
Firma | 15 luglio - 10 ottobre 1710 (N.S.) |
Luogo | Riga, Pernau, Reval |
Parti | Nobili estoni e livoniani e rappresentanti delle città principali Regno russo |
Lingue | tedesco |
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La resa dell'Estonia e della Livonia del 1710 avvenne quando i domini svedesi dell'Estonia e della Livonia confluirono nell'Impero russo in seguito alla loro conquista durante la grande guerra del nord.[1][2] La nobiltà livoniana e la città di Riga capitolarono il 4 luglio (V.S. o secondo il calendario giuliano)[3]/15 luglio 1710 (N.S. o secondo il calendario gregoriano),[4] Pernau (Pärnu) nel mese di agosto[2] e la nobiltà estone e la città di Reval (Tallinn) il 29 settembre (V.S.)[5]/10 ottobre (N.S.).[4] La Russia lasciò in vigore le istituzioni locali e confermò i tradizionali privilegi dei nobili tedeschi e dei borghesi (burgher) così come stabiliti dal Privilegium Sigismundi Augusti del 1561, specialmente con riferimento alla fede protestante.[6] La riforma agraria della cosiddetta riduzione, introdotta dal re svedese Carlo XI e responsabile della trasformazione di molti servi in sudditi della corona di Stoccolma, fu di fatto abrogata.
L'impero svedese accettò formalmente le capitolazioni nel trattato di Nystad nel 1721, con il quale si pose fine alla lunga grande guerra del nord.[7] Il trasferimento delle province baltiche segnò il declino dell'egemonia svedese e l'ascesa di quella russa come superpotenza dell'Europa orientale.[8] Le province baltiche preservarono il loro status speciale fino alla fine del XIX secolo.[9]